In arrivo ancora un riconoscimento – il 43° – per il libro “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli“, di Marco Termenana (pseudonimo utilizzato dall’autore per tutelare la privacy della famiglia), scritto in memoria del figlio Giuseppe, scomparso suicida a Milano nel 2014, a causa dei turbamenti che aveva per la sua identità di genere indefinita, resi ancora più consistenti dal suo stato di hikikomori.

“Una notizia da terza pagina e o comunque per le rubriche socio culturali” sottolinea con rammarico l’autore, che però nel suo libro parla di argomenti che in realtà non sono affatto di nicchia, ma che spesso vengono nascosti per il timore di emulazione o semplicemente per pudore o imbarazzo.

L’obiettivo del libro infatti, oltre a quello dichiarato di onorare la memoria del ragazzo, è di aiutare gli altri genitori a capire e orientarsi, analizzando le cause di un disagio giovanile che nei casi estremi induce fino al suicidio.

Attraverso frammenti della breve vita di Giuseppe, che si mescolano a momenti di vita del presente di suo padre, le colonne portanti di questo romanzo sono l’identità di genere e il disagio giovanile che spinge all’isolamento volontario dell’ikikimori, fino all’autodistruzione.

Il libro, che il 9 settembre 2023, si è classificato primo per la narrativa edita di genere, alla VI^ edizione del Premio Internazionale “Un libro nel borgo”, Sellia, Catanzaro, si appresta ora a ricevere altri quattro nuovi riconoscimenti a Chieti, Lecce, Udine e Roma.

Il libro, edito da CSA, Castellana Grotte (Bari), è adatto a genitori e giovani lettori dalle scuole medie in su, ma anche – singolarità dell’opera – nonne, vista l’intimità che Giuseppe aveva con quella materna.

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